“I Modigliani. Questioni di famiglia”. Domenica 24 novembre il primo incontro


Mediagallery

A Villa Trossi un inedito ciclo di incontri dal titolo “I Modigliani. Questioni di famiglia” celebra il centenario della scomparsa di Amedeo Modigliani e accompagna l’attesissima mostra  “Modigliani e l’avventura di Montparnasse. Capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre” che si terrà al Museo della Città dal 7 novembre 2019 al 16 febbraio 2020.

Per la prima volta esperti ed eminenti storici si avvicenderanno fino alla primavera 2020 per presentare le personalità di spicco della famiglia Modigliani, di cui talvolta si ignora ancor oggi la parentela con il celebre pittore livornese.

Domenica 24 novembre alle ore 11 apriamo il ciclo di incontri con “Caro Dedo. Indagini d’archivio. Immagini mai viste” di Mario Di Chiara (consulente RAI e collezionista) e Matteo Giunti (genealogista). Giunti presenterà una serie di recenti e inaspettate scoperte storiche e genealogiche su Amedeo Modigliani e sulla famiglia; Di Chiara esporrà e commenterà immagini originali di Amedeo Modigliani conservate nella sua collezione e mai viste a Livorno.

Diplomato in graphic design & art direction (Istituto Europeo di Design) Mario Di Chiara si è applicato prima nell’ambito della comunicazione ‘cartacea’ per case editrici, studi professionali e agenzie di pubblicità. A partire dagli anni ’90 entra nell’ambiente televisivo esplorandolo prima come videodesigner, poi sperimentando la scenografia di studio, approdando in seguito alla scrittura, alla regia e poi alla produzione indipendente. Attualmente è consulente in appalti esterni per la Rai dove nella scorsa stagione televisiva (2018/2019) ha collaborato a Mizar pagina culturale del Tg2.
La passione di Mario Di Chiara per Modigliani nasce fin da giovanissimo: ne studia la biografia e il mito sulla scena delle avanguardie artistiche del primo novecento a Parigi. Solo successivamente, rivolgendosi alle fonti delle origini toscane, scopre Livorno arrivando a voler ‘vedere’ quel mondo così come lo aveva visto Modigliani. Solo la fotografia può garantire questa visione privilegiata ed è con un imprinting da storico dell’arte che si addentra nella storia della fotografia livornese, dalle origini al 1900, divenendo inoltre uno dei più importanti collezionisti di immagini del periodo 1855-1900. Negli anni recenti ha cominciato a dedicarsi alla realizzazione di un documentario sulla formazione socio-culturale di Modigliani a Livorno. In queste circostanze nasce il contatto con Matteo Giunti, genealogista e presidente dell’associazione Livorno delle Nazioni, cui chiede la possibilità di un’indagine che convalidi scientificamente la somma dei dati sinora noti sull’artista livornese. Matteo Giunti esubera qualsiasi aspettativa fornendo risultati che conducono a importanti riletture di Modigliani.

Ricercatore indipendente da un ventennio, Matteo Giunti ha una formazione in Ingegneria Aeronautica fra Pisa e Torino. Trasferitosi negli Stati Uniti, è diventato pilota. Dopo aver lavorato dieci anni in Alitalia, decide nel 2009 di lasciare la carriera e tornare a Livorno, sua città di nascita. Gli studi sulla sua e su molte altre famiglie livornesi pian piano si trasformano da passione a professione portandolo a collaborare con studiosi e accademici di tutto il mondo. Nel 2011, con un gruppo di amici che, per motivi diversi, si era trovato a orbitare intorno all’antico cimitero degli inglesi, fonda l’associazioneLivorno delle Nazioni, per valorizzare la storia semi-sconosciuta e spesso ignorata di Livorno, dei suoi interessanti abitanti e dei luoghi della memoria come i cimiteri storici delle Nazioni.
Nel tempo, sia in seno all’associazione che come ricercatore indipendente, ha compiuto diverse scoperte, alcune delle quali di interesse internazionale. Ha partecipato recentemente al documentario di Rai Storia Mare Nostrum su Livorno, ha scritto articoli di storia locale, un libro sul cimitero degli inglesi e mantiene un blog in lingua inglese.