La Fondazione in lutto per la scomparsa del Presidente Gianfranco Magonzi


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Si è spento ieri, giovedì 26 maggio, alle soglie dei suoi 88 anni Gianfranco Magonzi, dal 2013 Presidente della Fondazione Trossi-Uberti. Il suo è stato uno dei mandati più lunghi nella storia dell’istituzione cittadina e senza ombra di dubbio il più significativo.

Personalità di grande carisma e di eccezionale cultura, Magonzi è stato un uomo politico e un animatore culturale di primissimo piano. Dal 1959 al 2001 Funzionario della Provincia di Livorno, dove ha ricoperto i ruoli di Capo di Gabinetto e Responsabile dell’Ufficio Stampa, dal 1972 al 1980 Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica nelle giunte di Raugi e Nannipieri, Gianfranco Magonzi era anche un esperto di comunicazione d’impresa e pianificazione pubblicitaria che ha collaborato fino al 2015 come art director e graphic designer con aziende nazionali e internazionali.

Fin dalla giovinezza, Magonzi ha seguito con grande passione il settore delle arti figurative: oltre ad essere raffinato collezionista e intenditore, ha curato numerose mostre d’arte e scritto testi critici, trai quali si segnalano gli importanti contributi di ricerca sugli artisti del Caffè Bardi e sulle vicende del Gruppo Labronico.

Fondato a Livorno nel 1920, di questo antico sodalizio d’artisti Magonzi divenne Presidente nel 2011, e fino al 2020 si è impegnato per riqualificarne e rilanciarne l’attività con mostre di rilievo culminate nelle celebrazioni del Centenario.

L’impronta e lo spessore che Gianfranco Magonzi ha dato alla Fondazione Trossi-Uberti durante i suoi quasi dieci anni di mandato, sono stati frutto di un lungimirante e duro lavoro nel quale ha profuso con rara generosità le sue molteplici competenze, la sua lunghissima e qualificata esperienza e, non ultima, la sua viscerale passione per la res publica. Il suo spirito di servizio in questo incarico ha salvato l’istituzione in un momento delicato e difficile, rifondandone l’immagine, consolidandone la missione e ampliandone gli orizzonti di azione.

Essere investito della carica onorifica di Presidente della Fondazione Trossi-Uberti ha inizialmente significato, per una persona integerrima, caparbia e determinata quale era, una vera e propria sfida che nessuno avrebbe immaginato di poter vincere. Quando ha capito di esser riuscito nell’impresa di salvataggio, la Fondazione è diventata per lui un luogo da curare amorevolmente e da riqualificare, un ambiente dalle grandi potenzialità che si è preoccupato di restituire e aprire ai cittadini, un’istituzione promotrice di cultura capace di esprimere la sua rilevanza nel disegnare presente e futuro della città.

La strada è tracciata. La Fondazione tutta ricorderà il suo amato Presidente con riconoscenza, gratitudine e grande affetto per la sua profonda umanità e per il suo esempio di straordinaria dedizione.