Kiki Franceschi “C’est la vie. Opere dal 1960 a oggi”


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Sabato 23 settembre alle ore 18 inaugura a Villa Trossi la mostra antologica di Kiki Franceschi “C’est la vie. Opere dal 1960 a oggi” con catalogo a cura di Gianni Pozzi. “Più che una mostra è un confronto: con un luogo e con una storia di cui lei stessa è parte” scrive Pozzi presentando l’artista che appena quindicenne cominciò il suo percorso artistico a Villa Trossi. Era il 1959, anno di nascita della Fondazione per Decreto del Presidente della Repubblica e anno in cui per la prima volta venivano aperti i corsi d’arte della Libera Accademia Trossi-Uberti.

Il rapporto con Kiki Franceschi con le energie culturali della città è ricco di incontri e costellato di premi alle rassegne di pittura locali e non, come il Premio Rotonda. La Casa della Cultura allora era “un faro acceso che illuminava l’intera città”, come scrive Kiki nel suo libro autobiografico “Tous les rêves du monde. Luoghi e Persone nel vissuto di un’artista contemporanea” (2020).

Da Livorno presto Kiki Franceschi sposta le sue frequentazioni a Pisa, dive si laurea in Lingue, e poi a Firenze, dove da molti anni vive e lavora. La sua arte si nutre di studio, pittura e scrittura, sue passioni indissolubili. La letteratura e la poesia si contaminano con i suoi dipinti e i suoi assemblaggi realizzati con materiali antichi e moderni. Con Andrea Chiarantini inventa l’“Operazione Lavoisier”, un ciclo di libri d’artista su artisti contemporanei, ora proprietà della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Dal 1970 ha allestito numerose personali in gallerie italiane e collettive in musei italiani ed esteri, prendendo parte a molte esperienze artistiche internazionali della poesia visiva.

L’unicità della mostra pensata per Villa Trossi è tutta nelle parole del curatore, Gianni Pozzi, professore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
“Stavolta però [Kiki si presenta] con un gruppo di opere che se da un lato ne ripercorrono il lungo e articolato cammino, dall’altro si pongono in relazione con gli ambienti e le loro funzioni. Come a suscitarne una eco: un corto circuito fra l’allora e l’oggi che riattivi e rinnovi il senso di entrambi. Ecco allora che nelle sale del piano terreno si orchestra un coro di voci diverse, i dipinti del mare, del mito e del cosmo, la “commedia non divina” e la serie dei poeti, ma anche le pagine volanti e gli specchi con su le riflessioni filosofiche, altri dipinti con i temi della guerra; una installazione/quadreria, la poesia visuale e i libri-oggetto. Un grande tavolo nell’ingresso dovrebbe riunire la documentazione di questa attività fittissima che tocca tutto, l’arte visiva ma anche la poesia, la scrittura e l’espressione teatrale che troverà spazio in alcune serate in giardino. Al primo piano, dove normalmente si svolgono le lezioni di pittura, fra i tanti cavalletti degli studenti, ecco invece, poggiati a terra e illuminati, alcuni dei suoi
grandi dipinti dagli anni ’80 in poi. Una pittura densa, caratterizzata da un “fare grandioso”, l’epica quasi di un quotidiano trasfigurato e – insieme – di un mondo arcano recuperato. Naturalmente non è una cronologia, una imbalsamazione cronologica, è un procedere per cenni, per gruppi tematici che si intersecano e si rilanciano l’un l’altro confrontandosi con gli spazi della villa, di rappresentanza o d’uso, nel tentativo di far emergere quella circolarità e quella coerenza che sembrano i caratteri distintivi di un lavoro del genere” (tratto dal catalogo a cura di Gianni Pozzi).

Kiki Franceschi “C’est la vie. Opere dal 1960 a oggi”
Villa Trossi, via Ravizza 76 – Livorno
Periodo: 23 settembre – 8 ottobre 2023
Orari: venerdì, sabato e domenica 16-19; la mattina dal lunedì al giovedì su appuntamento

Ingresso libero