Martedì 24 giugno alle ore 19 Sandra Mazzinghi presenta il suo libro “Danzare nel vuoto”


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“In passato la pratica di passare il nome di un figlio deceduto ad un fratello o a una sorella minori apparteneva a culture di tutto il mondo ed era un’usanza comune anche in molte regioni italiane, dove alla funzione commemorativa si assommava la devozione per i defunti, considerati come santi protettori.”

Le parole tratte dalla prefazione al libro scritta dalla Professoressa Ines Testoni, direttrice del Master in Death Studies & The End of Life, all’Università degli Studi di Padova, ci introduce al tema da cui origina l’ultimo romanzo di Sandra Mazzinghi dal titolo “Danzare nel vuoto”, Scatole Parlanti Editrice.

Martedì 24 giugno, alle ore 19, a Villa Trossi (via Pastrengo, 21) l’autrice terrà la prima presentazione del suo libro in dialogo con Elisabetta Porta, docente di italiano e latino al Liceo Classico di Livorno.

Sono molti, più di quanti possiamo immaginare, i cosiddetti ‘figli sostitutivi’, alcuni diventati pure celebri come gli artisti Vincent van Gogh e Salvador Dalì.

La malinconia per i figli lontani è il sottofondo di questa storia sulla maternità che giunge ad affrontare il tema del figlio sostitutivo, cioè un bambino concepito e nato per sostituire un bambino morto. Tra atti di nascita e di morte, tra antichi segreti inconfessati e spaesamento dei protagonisti, Sandra Mazzinghi ci consegna con queste pagine il suo romanzo più personale e intenso sulla forza e  capacità di attraversare il vuoto per ridefinire la nostra esistenza.

Sandra Mazzinghi, giornalista e scrittrice, è nata e vive a Livorno. Per MDS Editore ha pubblicato “L’orizzonte rubato” e “Ancora ieri” (finalista al premio internazionale “Salvatore Quasimodo”). Per Edizioni del Boccale ha pubblicato la silloge di racconti “Dire tutto”. Molti dei suoi scritti sono presenti in antologie e premiati a concorsi letterari.