Mascagni, Puccini e gli amori disperati: “Lodoletta”, “La Rondine” e “Rapsodia Satanica” in una serata di grande emozioni a Villa Trossi


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Venerdì 28 luglio, ore 21. 30 una sera d’eccezione celebra il 2017 quale anno di ricorrenze per Mascagni e Puccini. I due compositori, infatti, cento anni or sono, a distanza di un solo mese, presentarono al pubblico due nuove opere. Puccini, “La Rondine” (27 marzo 1917 a Monte Carlo); Mascagni, “Lodoletta” (30 aprile 1917, Roma, Teatro Costanzi).

Un filo sottile unisce queste due opere, entrambi lievi ed eleganti come un battito d’ala: una donna al centro della vicenda e il sacrificio per amore. Parigi sullo sfondo. Magda, protagonista della “Rondine”, è la mantenuta di un ricco signore che incontra in Ruggero, un giovane provinciale, il vero amore. Con lui fugge in Costa Azzurra, ma dopo aver intuito che non potrà mai essere la donna giusta per il giovane, decide di troncare la relazione e di tornare alla vita di prima. “Lodoletta” invece si ambienta in Olanda dove una ragazza, Lodoletta appunto, senza famiglia, vive in un villaggio circondata dall’affetto degli abitanti. Giunge sul luogo un pittore parigino in esilio, Flammen, e nasce l’amore. L’unione “colpevole” è però avversata dagli abitanti del villaggio e Flammen, una volta che per lui giunge l’amnistia, risolve di tornare a Parigi e di abbandonare Lodoletta anche per il suo bene. La ragazza tuttavia non può vivere senza di lui e dopo un viaggio di stenti, fortemente provata anche sul piano emotivo, muore fra le braccia dell’amato nel momento in cui a lui si ricongiunge.

Amore crudele, amore disperato. Sono molte le cose da dire su queste due opere, dalla finezza alla complessa genesi che le accomuna. Si pensi che per “Lodoletta” Mascagni e Puccini, entrambi attratti dal soggetto, rischiarono di finire in tribunale. Oppure sul breve volo sia dell’una che dell’altra. Sulle sorti della “Rondine”, poiché si era in guerra, pesò il fatto di essere nata come operetta “austriaca”, su “Lodoletta” un soggetto completamente diverso dalle precedenti opere di Mascagni, “Isabeau” e “Parisina”, animate invece da un deciso simbolismo estetizzante.

Ma non è tutto.

In questo anno ricorre anche il centenario di “Rapsodia Satanica” (Roma, 5 luglio 1917), il film di Nino Oxilia con Lydia Borelli in veste di protagonista, per il quale Pietro Mascagni compose le musiche per quella che fu la prima colonna sonora per il cinema. Un vero colpo di genio del musicista livornese. Fatti privati ed eventi storico-musicali che saranno rievocati nel corso della serata dal direttore artistico Fulvio Venturi, mentre tre interpreti di eccezione, il soprano Clementina Regina, il tenore Giuseppe Raimondo e il pianista Flavio Fiorini faranno ascoltare le pagine più famose delle tre opere.

Questo il nutrito programma:

Da “La Rondine”: Il bel sogno di Doretta (Clementina Regina, soprano); Parigi è la città dei desideri (Giuseppe Raimondo, Tenore); Ma come puoi lasciarmi (finale dell’opera, Clementina Regina-Giuseppe Raimondo).

Da “Rapsodia Satanica”: Prologo, Scherzo (Flavio Fiorini, pianoforte)

Da “Lodoletta”: Duetto atto primo (Il canto dei fiori, Giuseppe Raimondo-Clementina Regina); Ah, ritrovarla nella sua capanna (Giuseppe Raimondo); Flammen perdonami e finale dell’opera (Clementina Regina).

Una serata d’eccezione per appassionati d’opera e cultori di musica.

Ingresso 12 euro; prenotazioni 3393422139.

Qui il programma completo di Estate a Villa Trossi.