Fabrizio Breschi dona una sua opera per Villa Trossi


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Villa Trossi si arricchisce di una nuova, importante opera.

Il Maestro Fabrizio Breschi ha donato alla Fondazione Trossi-Uberti “11 Settembre” (nella foto), realizzata all’indomani del drammatico attentato del 2001.

L’istallazione, i cui lavori di messa in opera sono stati generosamente sostenuti dallo stesso artista, si presenta felicemente collocata nel parco, dove arricchisce l’ambiente della bella villa storica e costituisce un segno tangibile di quanto e come la Fondazione Trossi-Uberti, frutto essa stessa di una aperta generosità, rappresenti una viva realtà culturale, attrattiva dell’opera di spiriti generosi.

Anche il Sindaco di Livorno, a nome dell’Amministrazione, si è unito al ringraziamento per il dono fatto da Breschi alla Fondazione Trossi-Uberti, sottolineando come, insieme al lavoro dell’artista presente in piazza della Vittoria, Livorno potrà godere di un’altra opera ben collocata in un’importante istituzione culturale della nostra città.


Nato a Livorno nel 1950, Fabrizio Breschi rivela un talento precoce nella pittura. E’ il più giovane partecipante del Premio ‘Fattori’ del 1964 con l’opera ‘Cavalli al sole’.  Nel frattempo frequenta il Liceo Artistico a Firenze ed è allievo di insegnanti della levatura di Quinto Ghermandi, Piero Bigongiari, Dino Caponi e Gastone Breddo.  Nel 1969 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, sezione Pittura. Breschi ritrova come insegnante Gastone Breddo e comincia per lui un periodo molto stimolante di approfondimento culturale e di confronto costante con i classici e col contesto rinascimentale di Firenze.  Nel 1973, poco prima della fine del corso di studi, conosce il pittore e insegnante Aldo Turchiaro, che quell’anno era succeduto a Primo Conti nella cattedra di Pittura dell’Accademia e che intravvede in Breschi un valido collaboratore, tanto da proporgli di diventare assistente della cattedra stessa.

Fino al 1985 rimane all’Accademia di Firenze e dopo la vittoria di un concorso nazionale decide di trasferirsi alla prestigiosissima Accademia di Brera a Milano, dove ottiene la cattedra di pittura. Diventa così il più giovane insegnante di Pittura nella storia di Brera. Il direttore dell’Accademia è Andrea Cascella, fratello di Pietro, mentre tra gli insegnanti colleghi ci sono Alik Cavaliere (scultura), Giancarlo Marchese (scultura), Franco Cheli (scenografia), Rodolfo Aricò (pittura). Comincia così un intenso periodo didattico e creativo che lo porta a maturare i canoni estetici che lo caratterizzano con l’adozione di un contesto post industriale. Si susseguono le partecipazioni a prestigiose rassegne d’arte come la Biennale di Milano del 1994, a mostre collettive e personali tenute in Italia (MiArt), negli Stati Uniti, in Grecia, Inghilterra, Francia, Ungheria, Giappone e Svizzera. Memorabile la mostra del 2001 presso il Museo di Arte Cicladica Goulandris ad Atene, proprietà dell’omonima magnate, che esporrà un’opera di Fabrizio Breschi tra un Rothcko e un Picasso. Breschi tornerà ad Atene l’anno successivo per posizionare sulla facciata del Museo una sua opera consistente in una installazione luminosa.  Il 2003 è l’anno del ‘ritorno’ in patria, poiché Breschi decide di trasferirsi presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove ritrova gli amici di sempre, lo scultore Franco Franchi e lo storico dell’arte Luigi Bernardi. L’anticipato ritiro dall’insegnamento del 2007 è a tutto vantaggio di una dedizione assoluta alla produzione d’arte e ad eventi espositivi in Italia e all’estero. Numerose le mostre personali e collettive (Firenze Uffizi, Livorno, Cremona, Pietrasanta, Piacenza, Pontedera Museo Piaggio). Nella primavera del 2016 Fabrizio Breschi ha esposto ai Granai di Villa Mimbelli con la mostra antologica “Breschi” (opere dal 1976 al 2016) e nel settembre 2018 ha inaugurato in piazza della Vittoria la sua grande istallazione “Love Story”.

Breschi vive tra Livorno e gli Stati Uniti.