Architettura e modernità nella conferenza del Corso di Storia dell’Arte del ‘900


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Venerdì 5 dicembre 2014 alle ore 17.30, Damiano Tonelli Breschi illustra il tema

 Architettura e modernità: fuga dalla mimesi.

Abstract. Nel 1896, quando Otto Wagner pubblicò il suo Moderne Architektur, gli sviluppi dell’architettura dei successivi cinquant’anni erano semplicemente inconcepibili. La sempre più rapida trasformazione della realtà politica, economica e sociale del mondo dopo la rivoluzione industriale aveva già avuto notevoli ripercussioni sul modo di concepire arte e architettura. Nella prima metà del ‘900 la forma degli edifici e delle città sarà sempre più dettata dalla funzione e dalle urgenze dei nuovi ceti e delle nuove tipologie di clientela.

Dall’Europa all’America nuovi mezzi di produzione, trasporti, guerre, crisi economiche e sociali non solo incideranno sulla percezione dello spazio, ma produrranno una vera e propria scissione tra l’individuo e la realtà circostante, quindi della sua rappresentabilità in chiave mimetica. In arte come in architettura, le avanguardie del primo ‘900 segnano un punto di non ritorno che porterà all’abbandono degli eclettismi e dei modernismi regionalisti verso la ricerca (utopica?) di un unico stile moderno e internazionale. Tra il 1925 e il 1965 nuovi materiali, nuove tipologie di edificio, nuovi maestri trasformeranno per sempre la storia dell’architettura.