LA FOTOGRAFIA SIGNIFICATIVA / cultura visiva e potenza espressiva / Workshop on-Web

Mediagallery

I Gruppo: ogni martedì alle ore 21 - dal 6 ottobre al 15 dicembre 2020 / II Gruppo: ogni giovedì alle ore 21 - dall'8 ottobre al 10 dicembre 2020

“Solo negli Stati Uniti ogni due minuti si scattano più foto di quante l’umanità ne abbia prodotte nel XIX secolo, e ogni mese vengono scaricati 93 milioni di selfie” (Bruno Delfino – Corriere della Sera, 11 agosto 2020).
La produzione e il consumo di immagini sono diventati frenetici; globalizzazione, digitalizzazione, liquidità – e liquefazione – delle nostre società tendono a confondere senso e valore di questi continui stimoli visivi.
L’emergenza di questa primavera ci ha proposto vari interrogativi e riflessioni; in questa sede andremo in fondo al concetto di “fotografia significativa”.

Obiettivi del Workshop
“Questa foto è bella, questa è brutta”: proviamo a bandire queste parole. Ognuno di noi, fotografo o appassionato di cultura visiva, potrebbe piuttosto iniziare a domandarsi cosa ci dice e cosa ci dà l’immagine che abbiamo sotto gli occhi – per rendersi conto se è realmente “significativa”.
Ci porta in una dimensione altra, cioè fa emergere ciò che di invisibile e di universale – e di mistero – sta nel soggetto fotografato? Ci tocca in zone riposte e sensibili dello spirito? Se la risposta è “sì”, allora la foto è significativa.

“Non vediamo le cose come sono, vediamo le cose come siamo”, diceva Anais Nin, affascinante scrittrice del secolo scorso.
Per imparare a interpretare una foto bisogna approfondire la cultura visiva specifica del settore; per imparare a scattare foto significative bisogna attingere alla potenza espressiva dei grandi maestri della fotografia – è questo il filo conduttore di queste sessioni. In altre parole, “back to basic”!


Programma

Sviluppo delle 10 sessioni
1) La fotografia, nata in Francia alla metà del XIX secolo, si sviluppa innestandosi subito sulla necessità di autorappresentazione e affermazione della nascente borghesia francese, che non può ancora permettersi il ritratto pittorico, costoso appannaggio della nobiltà. Il legame fra pittura e fotografia si presenta dunque molto stretto fin dall’inizio.
 
Per questo motivo, nelle prime due sessioni sono trattati due temi da sempre alla base della formazione dei grandi fotografi: l’analisi delle opere di grandi pittori ritrattisti e l’analisi delle tecniche della luce, specie in Caravaggio e Vermeer.
 
La terza sessione è dedicata ad illustrare una griglia di interpretazione delle fotografie alle quali siamo esposti. Nelle successive sette sessioni vengono analizzati a fondo le opere e lo stile di 14 maestri della fotografia nei generi ritratto, architettura, moda, paesaggio, street e concettuale – inserendoli nel loro contesto storico e culturale. Per ognuno è suggerita una chiave interpretativa e valutata poi, con l’interazione dei partecipanti, la significatività delle fotografie presentate.
 
 
2) A proseguimento facoltativo delle dieci sessioni e senza costo aggiuntivo, i partecipanti che lo desiderano hanno l’opportunità di mettere a frutto i concetti e le tecniche analizzati, producendo autonomamente una unica fotografia significativa nel genere che preferiscono (con un lavoro di preparazione e discussione svolto insieme al docente).
 
Modalità e costi
I partecipanti devono disporre di un computer dotato di telecamerina per seguire le videoconferenze; il docente condivide dal proprio schermo un Power Point di immagini e testi attraverso una piattaforma digitale ad hoc.
 
Il Workshop si sviluppa in 10 sessioni in diretta on web, una la settimana; i partecipanti possono scegliere il martedì alle 21.00 oppure il giovedì alle 21.00.
 
Ogni sessione di 60 minuti è a numero chiuso: minimo 8, massimo 10 partecipanti.

Il costo per l’intero ciclo nel giorno scelto è di 100 euro.
 


Docenti associati: